PARFUM D'EMPIRE Immortelle Corse Extrait de Parfum 50 ml Creato con l’essenza più emblematica della macchia locale e illuminato da elementi color del fuoco, esprime l’identità più autentica di questa terra baciata dal sole. Insulare e indomita. La storia... Se questa pianta è nota anche con il nome di immortale, è perchè i suoi fiorellini giallo acceso non appassiscono mai. Essenza fiammegiante, è meglio conosciuta come Elicriso - “il colore del sole”, in greco. Il suo profumo invade l’aria dell’isola in estate. È il simbolo stesso della macchia corsa selvaggia... Se questa pianta è nosta anche con il nome di immortale, è perchè i suoi fiorellini giallo acceso non appassiscono mai. Essenza fiammeggiante, è meglio conosciuta come Elicriso - “il colore del sole”, in greco. Il suo profumo invade l’aria dell’isola in estate. È il simbolo stesso della macchia corsa selvaggia. Nonostante l’elicriso torni spesso nelle composizioni di Parfums d’ Empire ,Marc-Antoine Corticchiato sognava da anni di farne il cuore pulsante di un suo profumo. Oggi questo sogno prende forma in una creazione che non poteva che chiamarsi IMMORTELLE CORSE. Il profumo si apre con un trittico di note dai colori del fuoco - zaerano, albicocca e limone - che evocano la lucentezza solare del fiore dell’elicriso. Un preludio vellutato indispensabile per introdurre il protagonista indiscusso di questa composizione, l’elicriso, che si rivela solo nelle note centrali. Ingrediente naturale tra i più potenti nella palette di un profumiere, è col trascorrere delle ore che esprime appieno tutta la ricchezza dei suoi aromi di spezie, liquore, bosco e frutti. A fare da contraltare, le note saline e terrose del muschio di quercia ricordano il sole della macchia dove cresce il fiore che non muore mai... La quintessenza di una terra baciata dal sole. Note olfattive: Limone e Albicocca Note di testa: Zafferano Note di fondo: Elicriso e Muschio di Quercia Extrait de Parfum 50 ml
PapiqueITA
Otto racconti d'amore e non soltanto, otto storie umane sul trovarsi, sul perdersi e lasciarsi andare. Da Napoli a Liverpool, dal silenzio dei genitori alle parole dei figli, dalla magia inconsapevole della seduzione alle controllate omissioni del tradimento, dallo sguardo di chi muore all'allegria di chi rinasce, ogni storia di "Troppa importanza all'amore" rivela qualcosa su ciò che ciascuno crede di conoscere meglio di chiunque altro: la propria vita. Valeria Parrella torna alla leggerezza della forma breve che ha consacrato il suo successo fin dall'esordio con "Mosca più balena".
Librerie Coop
Mosca, 20 settembre 1968. Nell'esclusiva clinica riservata ai quadri del Cremlino nascono due gemelli: il primo muore quasi subito, il secondo, Rubén, si rivela affetto da paresi cerebrale. Dopo un anno Rubén viene separato dalla madre e rinchiuso negli speciali orfanotrofi, veri e propri Gulag in cui vengono isolati quelli come lui. Quando agli inizi degli anni Novanta riuscirà a fuggire dall'ospizio per anziani in cui era stato rinchiuso in attesa della fine, Rubén incontrerà la madre e comincerà a raccontare la sua storia. Un libro che, se è cronaca di un'infanzia e di un'adolescenza trascorse in un sistema feroce, è anche una voce che trasforma l'orrore in narrazione e uno sguardo che trasfigura quello stesso orrore in immagini.
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