Da Cagliari alla Gallura, da capo Teulada all'Asinara, dall'Ogliastra a capo Carbonara, da Sant'Antioco alla Maddalena, il racconto appassionato di un'isola dalla fantastica 'biodiversità' e con un patrimonio di spiagge forse unico al mondo, mappate ciascuna nelle sue peculiarità morfologiche e di accoglienza turistica. Oltre trenta percorsi costieri e nell'entroterra attraverso stagni e tafoni, stazzi e greggi, mirto e lentisco, maestrale e scirocco, trame nuragiche e archeologie industriali. Fra le tante chicche di questa nuova edizione: la Sardegna del jazz e dei piccoli borghi dimenticati nei Percorsi d'autore di Sebastiano Dessanay, compositore e contrabbassista, che ha attraversato in bicicletta tutti i 377 comuni dell'isola; un fenicottero per amico: birdwatching negli stagni di Cagliari, prima di un tuffo al Poetto; Nebida, Masua, Buggerru: trekking geominerari nel Sulcis Iglesiente; Selvaggio Blu, avventure in tenda nella wilderness mediterranea (con bagno nelle calette del Golfo di Orosei); viaggio on the road sulla panoramica Alghero-Bosa, dove osano i grifoni; la civiltà agro-pastorale e i dilemmi dell'uomo contemporaneo nella narrativa sarda selezionata da Massimo Onofri, critico, scrittore e professore di Letteratura all'Università di Sassari; il canto del servo pastore: mirti, sughere e cinghiali nella magica Gallura amata da Fabrizio de Andrè.
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Il libro scritto a quattro mani da don Marcello Stanzione, teologo e autore di oltre duecento libri sugli angeli e Neria De Giovanni critica letteraria esperta su Grazia Deledda e la letteratura sarda. Il volume presenta riti antichi, superstizioni e credenze ancora attive in Sardegna, come per esempio la medicina dell'occhio per scampare alle fatture o la recita delle parole magiche in ogni frangente della vita. Sono presenti nel volume numerosi esempi letterari tratti dalle opere di Grazia Deledda e di Salvatore Cambosu. Interessante il capitolo dedicato alle figure magiche femminili. Prefazione a firma dell'archivista Alessandra Derriu.
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Ricette di una terra unica e speciale. Crocevia di popoli e di uomini, toscana solo da poco tempo, mantiene nelle sue tradizioni culinarie, non solo a base di pesce, un origine estranea alla cultura toscana e più affine a quella ligure e sarda.
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Pubblicato in origine a puntate nel 1903, i protagonisti dal destino tormentato, tipici delle storie della Deledda, questa volta sono la ragazza madre olì che abbandona il figlio Anania, nato da una relazione extraconiugale, tormentato per tutta la vita dal desiderio di ritrovare la madre. L'ambientazione sarda anche qui non fa solo da sfondo ma incarna un universo antropologico complesso e incredibilmente realistico dove viene fuori tutto il verismo dell'autrice. Una società misogina in cui si consuma l'eterno dramma dell'esistere. Romanzo illustrato dagli allievi di disegno. Le opere selezionate fanno parte di un progetto di recupero di classici della letteratura con la partecipazione di allievi di disegno delle Università Popolari italiane. In questo caso dell'UPTER di Roma.
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La cucina di mare, uno dei grandi capolavori dell'enogastronomia italiana, è da sempre l'oggetto della ricerca di Viviana Varese, chef salernitana ma milanese d'adozione, che con il suo Alice, pronto a diventare VI.VA, il ristorante 3.0., ha saputo celebrare un prodotto eccezionalmente versatile. In questo volume, le sue migliori ricette per celebrare le tantissime specie ittiche che sposano perfettamente paste, verdura, e per azzardare anche il formaggio. Il tesoro di Viviana Varese e racchiuso nelle sue ricette. Tredici anni fa la chef salernitana apriva, con la socia Sandra Ciciriello, il ristorante Alice: fu subito un successo. Qualità, freschezza, creatività. Queste le parole magiche della cucina di Viviana che proprio sulle sue ricette, ora accessibili a tutti grazie a questa nuova pubblicazione dedicata alla grande cucina italiana, ha investito per arrivare al successo noto a tutti. E dalle ricette è ripartita per creare questo volume, evitando un manuale classico, ma puntando sul prodotto, quindi sui singoli pesci. Per questo le ricette qui raccolte seguono un elenco strettamente alfabetico, dall'abalone alla fiamma passando dall'astice alla catalana, classico ma non scontato, il calamaro in tempura, il dentice con soia antica, i gamberoni viola di Sanremo all'aceto di riso, il merluzzo al verde, l'ostrica con gelato di patata affumicata, il rombo e zucca al bbq, la sardina bruciata e il trancio di pescatrice. Più di 100 ricette che non si possono incasellare nella classica divisione tra antipasti, primi e secondi perché interpretabili in molti modi esattamente come la loro creatrice invita a fare proponendo un bouquet di insalata, erbe aromatiche, granchio reale e ceci, il pancotto in acqua di pomodoro, variazione di pomodori gialli, rossi e verdi, con gamberi cbt, stracciatella e semi di basilico, le finte cozze di pasta al nero ripiene di cozze con zuppa intensa di fagioli pigna e lardo di Colonnata, o ancora la pizza fritta con cima di rapa, ricotta di pecora, limone fermentato e sarda al bbq. Pesce per tutti si potrebbe dire, per chi preferisce i molluschi o il più delicato pesce azzurro, per chi ama il deciso sapore dei crostacei, per chi non mangia carne o carboidrati perché oggi il pesce è sempre più in auge e viene proposto non soltanto nei ristoranti "tutto pesce", ma da tutti i ristoratori ambiziosi, che sanno che per emergere devono variare sempre più la proposta nel rispetto del prodotto e della qualità. Viviana Varese ha realizzato un volume unico per l'eccezionalità delle sue ricette, per i consigli nella gestione del prodotto, per le utili ricette di base e, non ultimo, per quella sua capacità, che ben traspare in queste pagine e da cui tanti colleghi potranno trarre spunto, di creare con i tanti prodotti che il mare ci regala piatti indimenticabili, equilibrati, mai banali e di sicuro successo.
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"Gli abitanti dell'isola, immagini e storie di vita della fauna sarda". Un volume che è un diario di bordo che parla di fauna sarda. L'autore ha dedicato tanto tempo ed energie a ogni singolo protagonista di questo intrigante viaggio. Le montagne, le paludi, le foreste e le steppe sarde sono state un'interminabile palestra di vita e vivere a contatto tra i loro schivi abitanti come aquile reali, mufloni, falchi, cinghiali, grifoni è stato un concatenarsi di emozioni.Un inedito e meticoloso lavoro fotografico che celebra la biodiversità della Sardegna in ogni sua singola pagina. Una raccolta di immagini intrecciate dal filo indissolubile della passione e della caparbietà.
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Nella Taranto dell'illusione del benessere e del mare che stordiscono, in piena rivoluzione sessantottina, Concetta Belfiore, "Tina", ribalta una sala da barba e un'ampia collezione di antichi luoghi comuni sull'universo femminile. Nel tempio della rasatura, come la leggendaria Zizi Jeanmaire, Concetta si muove leggiadra, tra forbici e pennelli. Dapprima assistente di Lino, il suo maestro, diventa in breve tempo sua moglie e barbiera, capovolgendo schemi e consuetudini. Tina, la barbiera del Sud, che rasa e cura menti, a lei ogni giorno guardano visi e parlano bocche maschili: come falchi pellegrini, arriveranno a un giornalista, pronto a registrare i suoi sguardi e a raccontare una storia. La storia della barbiera che osserva Taranto cambiare volto, sopraffatta dall'avvento dell'Italsider. Ma il venticello delle voci non si ferma: sconfina nel tempo fino a giungere alla narratrice. In un mondo che si modernizza dolorosamente, le due donne si incontrano, percorrono insieme un viaggio che le condurrà nell'Isuledda, una piccola isola sarda. Scene e figure si muovono dislocate tra est e ovest, ciascuna legata alla protagonista gravata fin dalla sua nascita dal peso dell'oppressione patriarcale. La Barbiera è un romanzo sulla libertà, quella violata, sognata e tramandata da donna a donna, che tenta di tagliare via la fuliggine della sofferenza come Concetta tagliava un tempo i capelli.
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In questo piccolo compendio è racchiusa l'essenza della terra sarda: tra leggende e religiosità, l'autrice ci racconta il legame che unisce la magia, la medicina, la stregoneria e la devozione. Distinguendo tra medicina magica e medicina sacra, affrontiamo un viaggio che ci riporta indietro nel tempo, a conoscere le antiche usanze che sono rimaste racchiuse in quest'isola che è un microcosmo, arrivando a capire come la conoscenza del futuro fosse cura e speranza insieme.
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