Luogo riservato al riposo, allo svago, all'otium, ma anche simbolo di potere politico o economico, la villa, nel corso dei secoli, riflette i mutamenti del gusto e delle esigenze di chi la abita. La sua struttura e la posizione che occupa nel paesaggio sono da sempre il segno tangibile di una volontà di affermazione e di dominio sull'ambiente circostante ed è per questo che descriverne le forme significa, prima di tutto, descrivere le abitudini e le esigenze dei proprietari. Analizzando gli elementi comuni e quelli specifici della villa, dall'epoca romana (con i Tusci e il Laurentinum di Plinio il Giovane) a quella medicea, dai giardini romantici fino ai tentativi opposti di Le Corbusier, impegnato a estraniare l'edificio dalla natura, e di Wright, che nella celebre Casa sulla Cascata punta a raggiungere la simbiosi tra paesaggio e architettura, Ackerman mostra le molteplicità di forme che la villa ha assunto nel tempo, ma anche il ritratto di una vita di campagna il cui spirito è arrivato fino a noi praticamente immutato.
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I "Racconti romani" di Alberto Moravia si riallacciano a una tradizione iniziata dal Belli con la sua opera monumentale e poi continuata da poeti e narratori romani come Pascarella, Trilussa e altri. Anche qui ritroviamo un personaggio anonimo del popolo o della piccola borghesia romana, che parla in prima persona, raccontando i suoi casi e quelli della sua gente. Il linguaggio non è più il dialetto stretto belliano o quello temperato di Trilussa, ma un italiano qua e là colorito da parole e locuzioni romanesche. La città e il popolo di Roma sono naturalmente molto cambiati da un secolo a questa parte: qui viene descritta la Roma moderna e un po' stralunata del primo decennio del dopoguerra; una Roma libera eppure alienata; molteplice, vitale e insieme deturpata, piena di incontri, di imprevisti, di avventure, ma anche di rassegnazioni e di angosce. Un libro ricchissimo, un grande atto della commedia umana di un nostro non lontano passato.
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Questa edizione economica di Doisneau-Paris, accompagna la grande mostra romana di Palazzo Esposizioni (28 settembre 2012 - 3 febbraio 2013). Il volume è nato in effetti come catalogo di una ambiziosa mostra itinerante, iniziata prima a Parigi, poi trasportata a Tokyo e Kyoto con un enorme successo di pubblico. Alinari la porta ora in Italia per celebrare il centenario della nascita del fotografo più popolare del novecento. Organizzato tematicamente, il libro ci guida in un'incantevole passeggiata per i giardini di Parigi, lungo la Senna e tra la folla dei parigini. Più di 500 fotografie, molte delle quali inedite, creano un ritratto unico della Ville Lumiere: dalle acrobazie dei monelli sui pattini alla fisarmonicista dall'aria impertinente, dalle eleganti signore che portano a spasso il cane all'indimenticabile bacio dell'Hotel de Ville, la magia di Parigi in bianco e nero è un tesoro senza tempo. Le foto, pubblicate dalle figlie del fotografo, sono completate dai commenti dello stesso Doisneau.
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La memoria dei due Plinii, il Vecchio (23/24 d.C. - 79 d.C.) e il Giovane (61/62 d.C. - 114 d.C.) è radicata da secoli a Como. Sono considerati unanimemente i protagonisti eroici della Como romana nel periodo del suo massimo splendore, onorati dalle statue che ne riproducono le fattezze sul Duomo di Como, nobilmente atteggiati come si conviene a uomini illustri.
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Un viaggio nella commedia comica italiana che tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Novanta ha caratterizzato un cinema capace di divertire fotografando l'Italia del tempo. Dai precursori Banfi, Villaggio e Pozzetto al filone dei Cinepanettoni, dalla scuola romana a quella del Derby di Milano, dalle coppie sbanca box-office ai film corali e a episodi. Informazioni, curiosità e scene cult di un genere che ha conquistato il pubblico.
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