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  1. Shiseido Expert Sun Pro Spf50 Cofanetto

  2. Rock the kitchen. Il gourmet della cucina underground

    Un viaggio tra le più scatenate cucine rock'n'roll: dai tuguri delle banlieu globali, alle terrazze degli hotel più lussosi del pianeta, dallo champagne agli scarti di Rebibbia. La madre di Andy è un'inglese appassionata di cucina internazionale, il padre è un marinaio napoletano e la nonna è profuga dall'Africa, fin da piccolo il suo palato conosce la gastronomia di mezzo mondo. Dopo gli studi al liceo dell'alimentazione inizia a lavorare come cameriere nel prestigioso ristorante Schiano, servendo i personaggi del jet set romano e i truci boss della Magliana, qui per la prima volta si cimenta ai fornelli. Dopo aver partecipato alle stravaganze culinarie di Ugo Tognazzi conduce una vita randagia negli squat punk parigini e londinesi, inventandosi cene a base di cibo rubato nei supermercati. L'incontro con la band psichedelica Ozric Tentacles lo spinge a provare ricette con i funghi magici. Per elaborare ulteriormente un mix così speziato raggiunge gli altipiani del Messico alla ricerca di piatti al peyote. Tornato in Europa sperimenta allucinanti progetti culinari nella scena rave: risotti alla psilocibina, space cake e spaghetti alla marijuana. Parte con il progetto Techno fraschetta, un caravan attrezzato con fornelli, sound system e giradischi. Le folle lo osannano come un druido magico, come cuoco e dj di altre dimensioni. Finito nei guai per impicci di droga, Andy saprà dilettare i palati dei suoi compagni di carcere, diventando chef galeotto a cinque stelle. In Rock the kitchen si alternano i racconti orali di Andy con le sue più stupefacenti ricette.

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  3. Io speriamo che me lo cavo... Lettere per una donazione

    Sulla scia del capolavoro di Marcello D'Orta, Antonio D'Apuzzo fa la sua personalissima raccolta di scritti popolari in cui la genuinità, la verità e, a tratti, anche l'ironia la fanno da padrone. L'autore ha raccolto queste lettere nel suo periodo di lavoro presso il Pio Monte Della Misericordia, ente benefico napoletano. Nelle lettere, poveri sfortunati chiedono all'ente un aiuto economico per operazione dentarie e lo fanno con tutta l'umanità possibile, causando nel lettore un sentimento misto di divertimento e compassione che non sfocia, però, nella mancanza di rispetto. Una lettura leggera, divertente, ma che lascia spazio a riflessioni su quante situazioni reali e difficili siano all'ordine del giorno per quelle persone che anche per un semplice intervento ai denti sono costrette a pensare: "Io speriamo che me lo cavo!".

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  4. Artemisia Gentileschi a Napoli

    Il soggiorno napoletano di Artemisia, pittrice di grande talento e straordinaria interprete della lezione caravaggesca Artemisia Gentileschi (1593-1654 ca.) è certamente la più celebre pittrice del Seicento ed è uno dei rari nomi ad aver raggiunto, nella storia dell'arte, una fama universale. Autrice di dipinti di folgorante bellezza, Artemisia è infatti da considerare artista di statura europea: prima donna a guadagnare fama e ammirazione in una professione che allora era quasi unicamente appannaggio maschile. La sua condizione di donna e la sua vicenda esistenziale, continuano inoltre a sollecitare tutt'oggi questioni decisive, come il ruolo femminile nella società moderna e il suo problematico rapporto con la cultura e il potere. Nel suo itinerario biografico, dipanatosi attraverso alcuni dei più importanti centri europei (Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Londra), Artemisia ha intrecciato una fitta serie di legami con il mondo artistico, letterario e finanche politico delle città in cui risiedette, maturando un'eccezionale consapevolezza della qualità della propria arte e della dignità del proprio status intellettuale. A Napoli, Artemisia impiantò una bottega fiorente che si avvalse della collaborazione, o semplicemente interagì, con i migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo e Bernardo Cavallino. Pubblicato in collaborazione con la National Gallery di Londra, Artemisia Gentileschi a Napoli è dedicato al soggiorno napoletano di Artemisia, documentato tra il 1630 e il 1654 (con una parentesi londinese) che costituisce il capitolo conclusivo e più esteso nel tempo della sua vita, rimasto fino a ora poco indagato dagli studiosi e dai critici d'arte. Delle circa cinquanta opere presentate nel volume - appartenenti a musei e a collezioni nazionali e internazionali - metà sono di mano di Artemisia, mentre le altre risultano eseguite da pittori a lei strettamente legati, per lo più attivi a Napoli nello stesso arco di tempo. Tra i capolavori, il magnifico Autoritratto come santa Caterina d'Alessandria da Londra, il Trionfo di Galatea da Washington, Santa Caterina d'Alessandria da Stoccolma e Giudittala sua ancella con la testa di Oloferne da Oslo, oltre a due grandi tele dalla cattedrale di Pozzuoli e Sansone e Dalila dalle raccolte di Intesa Sanpaolo.

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  5. Alfonso Maria de Liguori. Vescovo a forza e moralista geniale

    Questo saggio cerca di vedere sant'Alfonso com'era, e non come alcuni vorrebbero che fosse. Percorrendo la "strada degli eccessi", di voci negative o di esaltazioni indebite, De Spirito evidenzia la disinformazione di quelle e la inconsistenza di queste. Confrontando il suo profilo interno e l'ambiente intorno con uomini e idee, etiche e ascetiche, a lui precedenti o coevi, l'Autore rivela l'infondatezza di primati attribuiti al Santo nell'attività missionaria, di vagheggiate propensioni a una "Chiesa nazionale" nel servizio episcopale, e di una supposta "rivoluzione copernicana" nella storia della teologia morale. Dallo studio, invece, della sua vita, che si svolse nel secolo dei Lumi, e dall'esame delle opere, che nel passato ebbero una diffusione mondiale, appaiono l'umanità di un simpatico santo napoletano, l'abilità del "migliore artista" della devozione popolare e la genialità di un grande maestro di vita cristiana.

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  6. Non si direbbe che sei napoletano

    "Noi napoletani siamo vittime di pregiudizi: i napoletani fanno tardi, sono scansafatiche, non sono affidabili... Prendiamo un ragazzo napoletano che deve andare in ufficio a Milano alle nove e si sveglia alle sei: "Nun se po' mai sape'...". Scende, trova traffico e arriva tardi. Il capufficio lo redarguisce: "Ecco qua, il solito meridionale!". Dopo aver incassato il primo rimprovero, il ragazzo si mette a lavorare. Per una coincidenza, un collega che sta bevendo un caffè gli dice: "Mi tieni un attimo la tazzina? Devo correre in bagno". Proprio in quel momento chi ripassa? 'O capufficio. Che vedendolo con la tazzina in mano gli dice: "Ragazzo, siamo partiti col piede sbagliato...". E il ragazzo pensa: "Altro che piede, qua si dovrebbe partire cu 'na capata!". La verità sapete qual è? Se uno lavora troppo, i colleghi lo definiscono lecchino. Se lavora poco, è "il solito del Sud che non vuole fare niente". Ma allora: ch'avimma fa'?!" La vita di un meridionale al Nord è un continuo slalom fra luoghi comuni e pregiudizi. Lo sa bene Alessandro Siani, che su questo tema ha interpretato il film "envenuti al Sud". In questo libro, il comico napoletano racconta le novità che un emigrante incontra quando decide di trasferirsi al Nord: un percorso fatto di continue scoperte e piacevoli sorprese, che Siani affronta con arguzia e comicità. Caratteristiche - e non è un luogo comune - che fanno del Sud Italia la parte più divertente del nostro Paese.

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  7. La figlia della Vittoria. Vita, corte e relazioni di Giovanna d'Austria

    Quella di Giovanna d'Austria non è una storia unica, ma una moltitudine di storie che si dispiegano a cavallo di due secoli. La sua vicenda si intreccia con quella dei maggiori protagonisti del Seicento attraversando luoghi e memorie differenti. Giovanna fu un'illegittima di sangue reale - nacque a Napoli all'indomani della battaglia di Lepanto, la grande vittoria della monarchia contro il Turco - che portava il nome di suo padre, Giovanni d'Austria, figlio illegittimo dell'imperatore Carlo V. Fu allevata da principessa ma all'interno di una complicata geografia di luoghi: prima all'Aquila e dopo nel monastero napoletano di Santa Chiara, simbolo di un destino che Giovanna rifiutò fermamente allo scopo di affermare il proprio status di principessa di casa d'Austria. Fu tale capacità di autodeterminazione a farle guadagnare la possibilità di una vita diversa. Giunse così in Sicilia per sposare un membro dell'aristocrazia dell'isola, dove creò una delle corti più apprezzate per le magnifiche imprese culturali. Ma dopo poco più di vent'anni, complice il destino avverso, ritornò definitivamente all'ombra del Vesuvio, divenendo punto di congiunzione di tante storie e di molte traiettorie ideali che congiunsero Napoli alla Sicilia, e la Sicilia a Madrid.

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  8. North Sails Uomo - Polo Con Colletto Logato

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