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  1. Mga , Tinta, Na

  2. L'Eneide di Didone

    Didone ha conquistato con l'astuzia una terra per il suo popolo, i Fenici, sulle coste africane. Regina senza re, ha fondato Cartagine, l'ha cinta di mura, l'ha dotata di leggi. Ma è assediata dall'avidità dei capi nomadi, stanca delle quotidiane fatiche diplomatiche, preoccupata per il futuro e si sente sola. Un giorno approdano le navi degli stranieri: sono fuggiti da Troia in fiamme e li guida un eroe di cui lei ha udito cantare le gesta, Enea. Comincia così una delle più grandi storie d'amore, tradimento e disperazione mai raccontate, immortalata nell'Eneide di Virgilio. Ma c'è una voce da cui non l'abbiamo mai sentita narrare: quella della protagonista, Didone stessa, donna forte e sopravvissuta a mille traversie che pure si uccise per amore. O almeno, questo è ciò che sappiamo. Ma come sono andate «davvero» le cose? Qual è la versione al femminile dietro alla partenza di Enea da Cartagine e al suo viaggio verso la penisola italica, che portò alla fondazione di Roma? Meglio di chiunque altra lo sanno forse due dee, Giunone e Venere: l'una è la guida agguerrita di Didone, l'altra è l'amorevole protettrice di Enea. E un conflitto divino farà da sfondo a una sorprendente avventura umana sulle due sponde del Mediterraneo, che cambierà le sorti del mondo. Marilù Oliva entra nei pensieri e nei sentimenti di una delle più appassionate e tragiche eroine della letteratura d'ogni tempo. Arricchendone la vicenda non solo di sfumature e intuizioni, ma di avvincenti e inattese svolte narrative, dimostra ancora una volta l'inesauribile potenza del mito. E delle donne.

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  3. Levitico. Celebrazione e santità

    Il libro del Levitico è dedicato al culto comunitario di Israele. Perché, prima ancora di essere un'etica, la religione è una celebrazione. Si tratta di un libro misterioso, poco letto, a prima vista difficile, in cui Mosè dopo aver appreso le leggi di Dio codifica nei minimi dettagli riti, sacrifici, parole e gesti di supplica o di offerta. Più che un semplice repertorio di norme da osservare (che sembrano elencate apposta per sconcertare e urtare il lettore del XXI secolo, più che edificarlo), il Levitico offre tuttavia una profonda riflessione teologica sulla liturgia. La manifestazione ieratica del divino davanti al popolo di Dio riunito in assemblea è brillantemente analizzata in questo commentario di Vogels. L'esegeta guida il lettore attraverso le sottigliezze di un libro che è parte indivisibile dalla Torah - anzi, il suo libro centrale, quello in cui troviamo l'affermazione: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lv 19,18). Dietro tutte le complessità, le precauzioni, gli avvertimenti, che sono deliberatamente presentati in maniera ridondante al fine di raddoppiarne la solennità, nel Levitico viene annunciata la rivelazione che divamperà nel vangelo: Dio si lascia avvicinare dall'uomo, fino a farsi toccare. Una rilettura potente di alcune pagine fondamentali dell'Antico Testamento, pagine nelle quali Dio incontra coloro che egli ha scelto e che l'hanno scelto. «Il Levitico, un libro a prima vista poco attraente, "dona solo a chi ha già": a chi ha un certo gusto per la celebrazione liturgica e un desiderio di santità. Nulla di nuovo: uno che non ha il minimo interesse per lo sport non apprezzerebbe mai una partita della Nazionale o il Giro d'Italia» Walter Vogels.

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  4. Per le vie di Ferrara. Edicole devozionali mariane e simboli religiosi

    Ferrara è una città di piccole dimensioni, la cui cinta muraria - tuttora esistente - è percorribile a piedi, di buon passo, nell'arco di una mattinata. Camminando per le sue strade e i suoi vicoli, l'occhio si posa su dettagli sempre nuovi. Può trattarsi di un cornicione, di un bugnato in una sede inaspettata, di un riflesso del sole sui ciottoli, di un'inferriata dai disegni inconsueti. O di un'immagine devozionale... Trent'anni fa vennero censite 137 immagini mariane in tutto il territorio cittadino, entro e fuori le mura. Per questa breve rivisitazione l'autrice Daniela Fratti ne ha individuate, in un percorso aggiornato e originale, 84 solo entro la cinta muraria. Pagine - documentatissime e mai paludate - che hanno il pregio di non trascurare altre immagini devozionali ferraresi 'intra moenia' di pregevole bellezza e fattura. Volume con schede e fotografie a colori. Prefazione di Diane Yvonne Ghirardo (University of Southern California).

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  5. CHARLOTTE CANTA TU MUSICALE

  6. Opere minori: Vita nuova-Rime-De vulgari eloquentia-Ecloge

    «Apparve vestita di nobilissimo colore, umile e onesto, sanguigno, cinta e ornata a la guisa che a la sua giovanissima etade si convenia.» Così Beatrice entra nella storia della letteratura, con quel primo incontro all'inizio della "Vita nuova" che segna l'inizio sia dell'amore spirituale di Dante per lei sia del più grande viaggio letterario di sempre. È qui che entra in funzione il grande laboratorio della "Divina Commedia", infatti, tra la prosa e i versi di questa geniale opera giovanile, a metà tra «libro della memoria» e scrittura letteraria. E la fucina poetica continuerà a brillare nell'ottantina di componimenti raccolti successivamente nelle "Rime", dove arriverà a misurarsi con i modelli della tradizione, superandoli: dalle rime d'ispirazione provenzale ai versi aspri e duri dedicati a «petra», donna sensuale ma crudele, passando per le rime comiche che anticipano lo stile basso dell'"Inferno", Dante Alighieri si conferma uno dei più vivaci innovatori della poesia medievale. È difficile però comprendere il profilo dell'intellettuale e politico fiorentino escludendo la produzione saggistica, tra cui spicca il "De vulgari eloquentia", trattato senza paragoni nell'Europa del tempo: dialettologia, retorica, teologia e politica sono gli ingredienti di un'arguta riflessione sul linguaggio, scritta in quel latino "meno nobile" e "artificioso" che tuttavia ha il merito di iniziare Dante al mondo di Virgilio, da cui attinge sia l'epica sia la poesia pastorale, come rivelano le due "Ecloge" composte in età matura. Se è vero, dunque, che il viaggio dantesco culmina tra i cieli del "Paradiso", lì dove l'occhio umano si interrompe, bisogna guardare alle opere minori per comprendere come quel grande passo fu possibile, per capire come il suo pensiero abbia segnato indelebilmente la cultura non solo dell'Italia, ma dell'Europa.

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  7. Libri Citta E Scrittori

  8. Lucca

    Protetta da un'imponente e scenografica cinta muraria ancora intatta, Lucca ha saputo conservare nei secoli un perfetto equilibrio tra storia, cultura e qualità della vita. Perdetevi nelle stradine del centro per ammirare scorci straordinari e grandi capolavori artistici, da piazza Anfiteatro alla cattedrale di San Matteo, fatevi cullare dai ritmi lenti e rilassati di un giro a piedi o in bicicletta sulle Mura oppure lasciatevi allegramente travolgere dalla frenesia dei grandi eventi, come il Lucca Comics & Games e il Lucca Summer Festival. Con un fumetto inedito di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso.

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  9. BARBIE - CANTA CON BARBIE ANIMAZIONE

  10. La via Francigena in bicicletta - Vol. 2

    La Via Francigena è il percorso seguito dai pellegrini che vogliono giungere a Roma dai tempi di Sigerico, l'arcivescovo di Canterbury che nel 990 d.C. intraprese per la prima volta il cammino. Si tratta di circa 1800 chilometri attraverso quattro Stati: Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia. Il tratto italiano va dal Passo del Gran San Bernardo a Roma per un totale di 1000 chilometri. I 360 chilometri del tratto descritto in questa guida che uniscono Fidenza, in provincia di Parma, a Siena, sono tra i più suggestivi dell'intero percorso e si dipanano tra strade sterrate e percorsi asfaltati ma secondari: dal duomo di Fidenza a quello spettacolare di Berceto, dai borghi arroccati lungo il passo della Cisa a quelli immersi nei boschi di castagni della Lunigiana, dalle cave di marmo bianco della Versilia alla cittadina di Pietrasanta, l'Atene d'Italia, al verde della Garfagnana. Lungo il tragitto che ci consente di pedalare in parte sul lastricato originale del vecchio percorso della Francigena -incrociamo la cinta muraria di Lucca, incantevoli pievi medievali e resti di antiche abbazie. A colpi di pedale attraversiamo boschi ombrosi e dolci colline, avvistiamo le torri di San Gimignano e il profilo merlato di Monteriggioni, inanellando filari di cipressi, boschi di ulivi, e vigneti.

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